di Francesca Sanesi Qualche giorno fa era a Taranto, ospitata dalla Camera di commercio per cui lavoro, su iniziativa del locale Liceo Battaglini, la giornalista del Corriere della Sera Viviana Mazza. Era stata invitata per parlare del suo primo libro “ Storia di Malala ” ad una platea di studenti, studentesse e insegnanti. Quasi tutti conoscono Malala Yousafzai , giovane pakistana, “Premio Sakharov per la libertà di pensiero” nel 2013 e “Premio Nobel per la Pace” nel 2014, che da bambina ha pagato a carissimo prezzo la libera espressione della sua intelligenza: durante l’occupazione talebana del Pakistan ha aperto un famosissimo blog per la BBC per parlare del regime e, fra le altre cose, dell’importanza dell’istruzione, negata in quel periodo per editto. Quando poi i talebani sono andati via, un uomo ha provato ad ucciderla per punirla di quella scandalosa fama, ma lei, dall’Inghilterra dove i genitori l’avevano portata per curarla e difenderla, è rinata. Oggi è un simbolo, m...
"Quel bagliore più profondo che è lo scambio razionale"